Las líneas uniformes azul oscuro sobre un fondo blanco son el sello de identidad de la casa Sargadelos. Si has ido a alguna casa en Galicia, lo más seguro es que hayas visto una loza de «ocasiones especiales» con este estampado. Hace más de 200 años que los hornos de Sargadelos empezaron a fabricar piezas únicas de cerámica y hoy en día la marca se ha hecho un hueco en el mercado nacional e internacional de artesanías.

La historia de Sargadelos

Si quieres invertir en arte y eres un amante de las piezas pulidas, trabajadas y sencillas, tienes que conocer las piezas de Sargadelos. A principios del siglo XIX, Antonio Raimundo Ibáñez, tuvo la idea de trabajar con cerámica y creó Sargadelos, en un pequeño pueblo que lleva el mismo nombre. De sus altos hornos salieron muchas de las tuberías, cadenas, ruedas hidráulicas, útiles de cocina y demás herramientas de las empleadas en la España de esa época. E incluso llegaron a crearse hermosos conjuntos escultóricos, fuentes públicas y balaústres decorativos que aún se pueden reconocer en algunas ciudades gallegas.

Sin embargo, el gusto de Raimundo por las artes plásticas hizo que decidiese experimentar con la fabricación de loza, principal sello de identidad de la casa. A partir de ahí, y tras una reestructuración de la marca en la segunda mitad del siglo XX, vajillas, joyas, figuras que homenajean a la mujer, al mar, a la naturaleza… se ha ido creando y han dado forma y bagaje a la casa de cerámicas. Artesanos que tratan con mimo y retratan en cerámica la cultura gallega.

La fábrica Sargadelos

La fábrica de Sargadelos se puede visitar en el municipio por el que lleva su nombre, Sargadelos, en la provincia de Lugo. Con visita concertada o sin ella, puedes asomarte a los talleres de la fábrica y ver dónde nacen las piezas únicas.

Ya nos contaba Cova del Campo que trabajar con la cerámica ofrece muchas posibilidades creativas al artista y esa magia se releja también en los talleres en los que se crea. Un ambiente repleto de arte, calma e inspiración. Una forma de expresión plástica más desconocida pero igual de potente como puede ser la pintura o la fotografía.

Anímate a descubrir las joyas de Sargadelos y a explorar una parte de la historia del arte.

Scommezoid e l’Analisi delle Normative Italiane sulle Scommesse

L’evoluzione del settore delle scommesse sportive in Italia ha subito trasformazioni radicali negli ultimi due decenni, passando da un mercato prevalentemente monopolistico a un sistema liberalizzato e altamente regolamentato. Questa transizione ha richiesto lo sviluppo di un quadro normativo complesso che bilancia la protezione dei consumatori, la prevenzione del gioco patologico e la generazione di entrate fiscali significative per lo Stato.

L’Evoluzione Storica del Quadro Normativo

Il sistema delle scommesse sportive in Italia ha radici profonde che risalgono al 1946, quando venne istituito il Totocalcio come monopolio statale. Per decenni, questo sistema ha rappresentato l’unica forma legale di scommessa sportiva disponibile per i cittadini italiani, generando introiti considerevoli per l’erario pubblico e finanziando importanti progetti sociali.

La svolta decisiva si è verificata nel 2006 con l’introduzione del Decreto Bersani, che ha aperto il mercato italiano alle scommesse sportive private. Questa liberalizzazione ha creato le basi per un sistema concorrenziale, introducendo il concetto di concessioni governative per operatori privati. Il decreto ha stabilito che gli operatori dovessero ottenere una licenza dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), precedentemente nota come AAMS, per operare legalmente sul territorio nazionale.

L’implementazione di questo nuovo sistema ha richiesto anni di perfezionamento normativo. Nel 2009, il Decreto Legge n. 207 ha introdotto ulteriori specificazioni riguardo alle modalità operative, stabilendo criteri più stringenti per l’ottenimento delle concessioni e definendo con maggiore precisione gli obblighi degli operatori in termini di responsabilità sociale e prevenzione del gioco problematico.

Il Quadro Normativo Attuale e le Sue Implicazioni

Attualmente, il settore delle scommesse sportive in Italia è regolamentato da un corpus normativo articolato che comprende leggi primarie, decreti ministeriali e regolamenti dell’ADM. La normativa vigente stabilisce che tutti gli operatori devono possedere una concessione rilasciata dall’autorità competente, con una durata di nove anni rinnovabile.

Gli operatori autorizzati devono rispettare stringenti requisiti tecnici e finanziari. È richiesta una garanzia finanziaria di almeno 350.000 euro per ogni concessione, oltre al mantenimento di standard tecnici elevati per le piattaforme di gioco. La normativa prevede inoltre specifiche disposizioni per la protezione dei minori, con sistemi di verifica dell’identità obbligatori e meccanismi di autoesclusione per i giocatori problematici.

Un aspetto cruciale della regolamentazione italiana riguarda la tassazione. Gli operatori sono soggetti a un’imposta unica del 20% sul margine lordo delle scommesse, oltre a contributi aggiuntivi per il finanziamento dello sport e delle attività di controllo. Questo sistema fiscale, pur generando entrate significative per lo Stato, ha creato dibattiti sulla competitività del mercato italiano rispetto ad altri paesi europei.

La digitalizzazione del settore ha portato a ulteriori evoluzioni normative. L’introduzione delle scommesse online ha richiesto l’adattamento delle regole esistenti, con particolare attenzione alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati personali. Piattaforme specializzate come Scommezoid hanno dovuto adeguarsi a questi requisiti sempre più stringenti, implementando sistemi di sicurezza avanzati e procedure di verifica dell’identità conformi agli standard europei.

Sfide Regolatorie e Prospettive Future

Il mercato italiano delle scommesse affronta oggi sfide significative legate all’armonizzazione con la normativa europea e alla lotta contro l’offerta illegale. La Corte di Giustizia Europea ha più volte esaminato la compatibilità del sistema italiano con i principi di libera circolazione dei servizi, portando a graduali adattamenti normativi.

Un tema particolarmente rilevante è rappresentato dalla pubblicità delle scommesse. Il «Decreto Dignità» del 2018 ha introdotto severe limitazioni alla promozione del gioco d’azzardo, incluse le scommesse sportive, con divieti estesi a televisione, radio, stampa e internet. Queste misure, pur mirando alla protezione dei consumatori vulnerabili, hanno generato significative ripercussioni economiche per gli operatori del settore.

La normativa italiana sta inoltre evolvendo per affrontare le sfide poste dalle nuove tecnologie. L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle piattaforme di scommesse richiede nuovi approcci regolativi, mentre la crescente popolarità delle criptovalute pone questioni inedite in termini di controllo finanziario e prevenzione del riciclaggio.

Le prospettive future del settore dipenderanno largamente dalla capacità del legislatore di bilanciare esigenze spesso contrastanti: la protezione dei consumatori, la generazione di entrate fiscali, la competitività del mercato italiano e la conformità agli standard europei. L’esperienza di altri paesi europei suggerisce che un approccio graduale e basato sull’evidenza empirica possa offrire i migliori risultati in termini di efficacia regolatoria.

L’analisi del quadro normativo italiano sulle scommesse rivela un sistema in costante evoluzione, caratterizzato da un approccio sempre più sofisticato alla regolamentazione di un settore complesso e dinamico. La sfida principale per il futuro sarà mantenere un equilibrio sostenibile tra protezione sociale, competitività economica e conformità agli standard internazionali, garantendo al contempo l’integrità dello sport e la tutela dei consumatori più vulnerabili.